Come trovare lavoro da neolaureato all’estero

Un trend, aimè, sempre più diffuso su forum, discussioni e articoli online è il seguente:
“laureati e lascia l’Italia”
E non mi trovo per nulla d’accordo.
Perchè non partire appena laureati?
Con questa crisi che attanaglia ormai tutti il globo, non esiste paese in cui i neolaureati (locali inclusi) non facciano fatica a trovare il loro primo lavoro, anche in paesi con un’economia migliore della nostra (UK, Germania e così via).
Quindi non vedo perchè mai un neolaureato italiano, con molto probabilmente un inglese non fluent e comunque non paragonabile a quello di un madrelingua, dovrebbe mettersi a combattere la guerra dello stage/internship, affrontando orde di neolaureati locali!
E’ una battaglia ad armi impari. I reclutatori che cercano giovani talenti da inserire in graduate programs o stages, specie negli UK, valutano moltissimo l’Università in cui vi siete laureati (dell’Italia conoscono solo la Bocconi e la Sapienza, se va bene) e ovviamente preferiscono un laureato madrelingua.
Perchè mai dovrebbero sbattersi con voi quando è pieno di locals con credenziali migliori della vostre (questo perchè il loro metro di valutazione non può che essere limitato alle Università del loro paese, e quindi non valutano più di tanto gli studi altrove).
Detto questo se volete avere delle possibilità di emergere e farvi selezionare dovrete offrire qualcosa di più rispetto al neolaureato inglese o tedesco.
E cosa c’è di meglio se non, oltre ad una buona padronanza della lingua, avere un’esperienza lavorativa alle spalle?
 
Il mio caso
Quando mi trasferii in UK disponevo di una laurea specialistica conseguita un anno e mezzo addietro e 10 mesi di esperienza professionale rilevante.
Questo mi permise di candidarmi ai ruoli da graduate (quasi tutti hanno come limite essersi laureati non oltre due anni addietro) e ricevetti un ottimo feedback dai reclutatori. Per farvi capire intrapresi il processo di selezione per Oracle e Accenture, non male che dite?
Poi fortuna volle che iniziai a lavorare presso Lloyds, dove la mia esperienza e il background universitario fecero si che il mio reclutatore mi presentasse per un colloquio, alla faccia dei laureati senza alcuna esperienza professionale. Io risultavo essere un candidato molto più appetibile per il suo cliente!
 
Il mio consiglio
Per farla breve, se fossi in voi eviterei di partire all’estero appena laureati, fatevi un po di sana gavetta in Italia, il giusto (6 mesi – 1 anno) per capire se davvero non c’è possibilità di restare e per farvi le ossa.
Così facendo quando partirete avrete dalla vostra:
  • un profilo molto più vendibile sul mercato del lavoro
  • dei risparmi dato che avrete lavorato prima di partire
  • avendo dei risparmi eviterete di finire nel circolo vizioso del lavoretto al bar
  • saprete meglio che ruolo cercare e che carriera intraprendere
In bocca al lupo!

 

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *