Intervista #15 – Cinzia dagli USA (Boston) P1

Ciao Cinzia, grazie per la tua disponibilità a farti intervistare. Raccontaci un po’ di te.

Sono un’italiana che vive e lavora negli Stati Uniti, un po’ per scelta e un po’ per caso. Sono un’orgogliosa pugliese ma ho vissuto in diverse città italiane, spostandomi sempre per lavoro. Ho abitato a Bologna (città da me amatissima dove mi sono laureata in Lingue), Torino, Brescia. Dal 2012 vivo in Massachusetts con mio marito, nel New England, a 20 chilometri da Boston.

Come è iniziata la tua esperienza all’estero, cosa ti ha portato così lontano?

La verità è che non ho scelto io gli USA, sono loro ad aver scelto me. Diciamo che ci hanno fatto la famosa offerta che non potevamo rifiutare. Col senno di poi abbiamo fatto bene. Lavoriamo entrambi nel marketing e avevamo bisogno di ampliare i nostri orizzonti  e cominciare a operare in un ambiente corporate. Gli USA ci hanno dato questa possibilità e ci hanno aperto molte porte.

Fin dai tempi del liceo ho avuto il pensiero fisso di vivere un’esperienza internazionale. Ho studiato Lingue Straniere all’Università e sono sempre stata un’amante dell’interculturalità. Sapevo dentro di me che prima o poi sarei partita, ma non sapevo quando e come. Abbiamo voluto aspettare che le condizioni fossero quelle ideali e una volta arrivato il treno giusto lo abbiamo afferrato al volo. Ripensandoci a freddo penso che molte delle nostre scelte lavorative fatte negli anni abbiano puntato tutto a questo. Sai quando unisci i puntini e solo dopo ti accorgi dell’immagine che ne esce fuori? Un po’ così.

Come ti trovi a Boston, di cosa ti occupi?

Sono una project manager e mi occupo di portare avanti progetti legati all’organizzazione di eventi online (webinar, conferenze, seminari). Lavorare qui mi ha permesso di entrare in contatto con ricercatori, professori, ingegneri di ogni nazionalità, una delle cose che amo maggiormente del mio lavoro. Scegliere di trasferirmi qui ha significato decidere di buttarmi anima e corpo in questa attività combattendo allo stesso tempo le mie paure – ma avrò un accento buffo? ma mi capiranno al telefono? ma riuscirò davvero a portare avanti una teleconferenza o un GoToMeeeting senza fare casini?

Qui mi trovo molto bene. Il primo anno è stato un periodo di scoperta e di continuo stupore, mi sentivo un po’ come Alice nel Paese delle Meraviglie. Anche se conosciamo l’America attraverso film e tv vivere il quotidiano è molto diverso e richiede un certo periodo di assestamento anche per una persona come me che ha sempre avuto il pallino di andare all’estero fin da ragazzina.

Boston è stupenda, me ne sono innamorata da subito. Per alcuni aspetti la trovo simile alla città dove sono nata e cresciuta, Taranto, ovviamente in grande. Sono entrambe città di mare, piene di gabbiani, di barche a vela, dove si mangia dell’ottimo pesce e la gente ha un carattere aperto e schietto. E poi il cielo del New England è qualcosa di indimenticabile, mi perdo nelle sue nuvole. L’unica cosa che trovo migliorabile è il clima: l’inverno è troppo lungo e freddo per una dal sangue pugliese come me. Ma a questo evidentemente non c’è soluzione.

Potete seguire Cinzia sul suo blog, su Twitter e su Instagram, dal quale sono state tratte tratte queste foto.

A seguire, tra qualche giorno, Parte 2 dell’intervista!

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