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Intervista a Edin DK | Infermiere in Germania e Svizzera

 @edindk7899  lo trovate su Youtube https://www.youtube.com/@UCFJYQQHEr8y_jwiFJ2e1teg

Intervista in cui parliamo del lavoro di infermiere in Italia, Germania e Svizzera. Stipendi, costo della vita, difficoltà nell’apprendere la lingua e altre sfide che si presentano nel trasferirsi all’estero. Non perdetevela!!!

Primi tempi a Francoforte + Giorno dell’unità Tedesca !!

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Intervista #11 Chiara (3/4) – Stipendi e lavoro in Germania

Quali possibilità in più credi che avrà tuo figlio crescendo in Germania?
A questa domanda non so rispondere, posso solo immaginare che data l’organizzazione generale più seria, ci sono ottime basi per delle prospettive migliori. Se mio figlio dovesse scegliere di frequentare giurisprudenza, tanto per fare come al solito il mio esempio, in Italia glielo sconsiglierei vivamente, mentre qui no: è un sistema meritocratico con delle floride e rispettose prospettive lavorative, quindi perché no.

Per l’istruzione inferiore non sono informata, scoprirò differenze ed eventuali vantaggi /svantaggi solo fra un pochino. Intanto posso dirti che Tommaso crescerà (o almeno questo è l’intento) perfettamente bilingue e questo spero e credo sarà per lui un’ottima carta da rispendere dove vuole. Da un lato sono contenta che cresca qui, con delle buone prospettive, ma dall’altro mi spiace che percepirà la nostra cultura e tradizione solo di riflesso. Tutto sommato spero anche che, anche se non tiferà Italia ai mondiali, un po’ italiano sia lo stesso almeno per le cose più belle come per esempio la concezione della famiglia.

Quanto invece al costo della vita è vero che è più basso rispetto all’Italia e che gli stipendi sono in effetti molto superiori?
Non è poi cosi vero che qui il costo della vita sia così inferiore rispetto all’Italia, bisogna distinguere tra i prodotti e servizi.

Facciamo una serie di esempi pratici così ci capiamo.
La benzina, per esempio, costa molto meno (20/25 centesimi al litro meno).
I prodotti che qui si comprano alla “Drogerie” (dentifricio, creme, tinte per capelli, trucchi, prodotti per bambini, quindi Pampers etc.) costano molto meno che in Italia, siamo nell’ordine di quasi la metà.

Poi però andiamo al supermercato e io, come tutti, non mangio creme, bensì frutta e verdura … e questo è un bene di prima necessità che costa, ahimé, quasi il doppio che in Italia (una volta ho pesato due pere … quasi 4 euro! Le ho lasciate giù!). La carne direi che costa uguale, il pesce buono non si trova quindi non lo so. Il pane costa un pochino di più, la pasta costa il doppio, l’olio non ne parliamo, il tonno in scatola inspiegabilmente è carissimo.

Insomma fare la spesa costa di più e infatti mi porto, quando e appena posso, certi prodotti dall’Italia.

I mezzi di trasporto, qui costano tantissimo: io abito tra Colonia e Bonn e l’abbonamento mensile per il tram per soli 15 km sono 120 euro. È un’enormità se penso al prezzo del mio mensile italiano (treno+ metropolitana) che era 75 euro … I treni in generale qui costano davvero molto, infatti non ho mai pensato di prenderlo. Meglio l’auto, qui le autostrade non si pagano!

C’è poi una spesa che pesa notevolmente sul budget familiare: l’assicurazione sanitaria, privata o statale che sia, è obbligatoria. Poco che spendi (come me e Markus perché lui è un dipendente statale e io come moglie ho una bella agevolazione) sono 150 euro a testa al mese, Tommaso, sempre regime agevolato, 40… insomma quasi 350 euro mensili. Non è poco. Per Tommaso andiamo a risparmiare perché l’assicurazione al momento ci ha rimborsato dieci volte tanto quello che l’abbiamo pagata. Ma per noi non saprei: ancora devo capire se è meglio del nostro sistema sanitario nazionale. Di certo costa di più, però se pensi complessivamente al sistema, ci sono degli indubbi risvolti positivi. Da un lato si evita il nero: se mi rimborsano il 100% non ho interesse che il medico non mi faccia la ricevuta per farmi pagare meno in nero (che in Italia è la regola), al contrario! Inoltre in questo modo tutti si fanno controllare almeno annualmente. In Italia appena è possibile il dentista ce lo si evita volentieri, o no?

A conti fatti ci sono cose che costano molto meno e cose che costano di più, quindi io e Markus siamo giunti alla conclusione che il costo della vita è uguale se non di poco inferiore a quello in Italia, ma gli stipendi come hai detto tu sono più alti.

Lo stipendio minimo sono 1.200 euro al mese, l’equivalente di 7,5 euro l’ora (ma questo credo che valga anche per l’Italia, il problema è che si aggira la soglia con patetici contratti al limite del legale). Le statistiche dicono che il guadagno annuo medio si aggira intorno ai 40.000 euro lordi l’anno.
Ovviamente bisogna in concreto distinguere: 40.000 euro l’anno sono, verosimilmente, i soldi che prende un dipendente statale, mentre un avvocato ne prenderà molti di più (una mia amica anche lei del settore mi ha detto che il primo stipendio per un giovane avvocato è, in un ottimo studio, sui 100.000 euro all’anno ).

Altro esempio che posso farti riguarda gli insegnanti, che guadagnano dai 2.500 euro mensili in su … non male direi. Insomma, per farla breve: sulla carta si vive meglio.

... segue a questo link l’ultima parte dell’intervista a Chiara.