Intervista #9 – Elias, ricercatore a Londra

Ciao Elias, come va? l’ultima volta ci siamo visti a un festival rock a Milano, e ora ti ritrovo a Londra!
Festival Metal, vorrai dire! 😉 Sto benone Jacopo, grazie. Vivo a Londra da un paio di mesi e per ora non posso lamentarmi!

Cosa facevi in Italia e che prospettive avevi nel tuo settore? Cosa ti ha spinto a venire in UK?
In Italia ho una borsa di dottorato che tutt’ora rappresenta la mia principale fonte di reddito. Per quanto riguarda le prospettive, come sai, il mondo della ricerca in Italia riceve pochi finanziamenti e di conseguenza le possibilita’ di lavoro sono poche, nonostante la grande qualita’ della ricerca italiana nel mio campo (neuroscienze).

Conoscevo degli ottimi laboratori di neurofisiologia qui allo UCL, dove la comunita’ scientifica è di enorme livello, questo mi ha spinto a tentare di lavorare per un periodo a Londra… ed eccomi qui.

Ti trovi bene? Com’è lavorare – fare ricerca in Inghilterra? Pro e contro?
Benissimo, davvero.

Tra i pro c’e’ sicuramente il fatto che qui convergono tantissimi scienziati da tutto il mondo (gli inglesi sono davvero pochi) e questo rappresenta un grande vantaggio perche’ puoi confrontarti con diversi approcci e conoscenze sia a livello scientifico, ma anche umano: impari a lavorare in gruppo, a uscire dai soliti schemi… e questa e’ una lezione importantissima. L’altro vantaggio e’ la disponibilita di fondi, risorse, attrezzature… questo ti permette di lavorare con piu’ serenita’ e, soprattutto, ti da la possibilita’ di realizzare un tuo progetto.

Tra i contro, nel mio caso posso dire che il principale svantaggio e’ rappresentato dagli spostamenti: Londra e’ una citta’ enorme e chiaramente spostarsi da un posto all’altro ruba del tempo prezioso.

La lingua ti ha dato delle difficoltà? Sapevi gia bene l’inglese prima di partire?
Il mio inglese era abbastanza buono prima di venire qui, ma devo dire la verita’, all’inizio ho avuto difficolta’. I problemi sono legati soprattutto al fatto che a Londra, essendoci moltissimi immigrati da tutte le parti del mondo (e del Regno Unito stesso), ognuno parla un inglese diverso, spesso incomprensibile.
Col passare del tempo pero’ ci si abitua.

Dopo i primi mesi che impressioni hai di Londra? Cosa ti piace? C’è qualche mito che vuoi sfatare, a parte il clima, oggi 10 dicembre ci sono 12 gradi…
Le mie impressioni sono del tutto positive. Londra e’ una citta’ che puo’ dare moltissimo, se hai un progetto questo puo’ essere il posto giusto dove puo’ venirti data l’opportunita di attuarlo. D’altro canto e’ una citta che ti “ruba” moltissimo: energie, tempo, risorse.

Due miti da sfare, uno positivo: e’ tempo di smettere di pensare che la gente qui’ e’ fredda: innanzitutto e’ pieno di gente da tutte le parti del mondo (soprattutto italiani), ma poi anche gli inglesi possono essere gente cordiale e calorosa. Penso che nel 2013 sia assurdo ragionare ancora secondo certi stereotipi.

Uno negativo: spesso si dice “vieni a Londra e trovi lavoro” come se questo piovesse dal cielo. Falso. Il mercato del lavoro e’ piu’ dinamico di quello italiano (e senz’altro ci sono piu’ opportunita’), ma e’ sbagliato venire qui pensando di trovare lavoro subito. E’ necessario rimboccarsi le maniche, imparare la lingua e dimostrare il proprio valore. Non sempre e’ semplice.

So che il tuo progetto terminerà tra meno di un anno, pensi già a cosa fare? Cercherai di rimanere qui o hai altre mete in mente?
Penso continuamente a cosa potro fare dopo il mio anno di lavoro a Londra. Per ora sto cercando di dimostrare il mio valore qui cercando di capire se in futuro ci sara’ una possibilita’. Il mio auspicio, onestamente, e’ quello di tornare in Italia, ma non e’ un’ossessione. Tengo gli occhi aperti e valuto qualsiasi opportunita’. Non ho illusioni sulle possibilita’ di lavorare in Italia, mi piacerebbe tornare in UK… magari in una citta’ piu’ piccola di Londra.

Consiglieresti ai tuoi amici un’esperienza a Londra? Se si sotto quali condizioni o in che modo?
Assolutamente si. L’esperienza a Londra o all’estero in generale, e’ fondamentale ormai, sia dal punto di vista professionale che umano. Ti arricchisce moltissimo, qualsiasi sia il suo esito. Il mio consiglio e’ di partire “realistici e convinti”, evitare slanci sulla via del “che figata vado via” perche’ spesso si traducono in esperienze fallimentari. Quindi partire sereni, rimboccandosi le maniche, e pronti alle eventuali difficolta’.

Grazie, e buon natale dato che ci siamo quasi!
Buon natale Jacopo! Domani sveglia presto eh!

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