Come già sapete se avete letto chi sono, nell’ormai lontano 2011 decisi di licenziarmi, stracciando un contratto a tempo indeterminato presso una rinomata e successful azienda di consulenza.
Mi ricordo ancora oggi il mio ultimo giorno di lavoro.
Era un caldo venerdì di fine giugno nella periferia di Milano.
Agitato, assalito dai sensi di colpa che ci inculca la società (si, non bisogna mai licenziarsi!), nonostante fossi consapevole che era la scelta giusta, ed euforico al tempo stesso pensando alle nuove opportunità che mi si prospettavano!
Mi ritengo fortunato e blessed per avere avuto l’opportunità di sperimentare, anche se per poco tempo, questi ambienti lavorativi, perchè se fossero stati piacevoli e in grado di dare delle prospettive di carriera valida forse sarei rimasto in Italia.
Purtroppo o per fortuna non è andata così, infatti me ne sono andato, e in fretta: bye bye!
Me ne sono andato da un’Italia che come tutti sappiamo va SEMPRE PEGGIO.
Ho accettato l’idea di ripartire da zero, vivere in un paese straniero dove non conoscevo nessuno.
Una scelta rischiosa che poteva portarmi ad esser disoccupato a lungo e a sputtanare i miei risparmi senza combinare nulla, giusto?
La verità però è che se uno crede in se stesso e si impone delle mete e degli obiettivi da raggiungere, se ci crede davvero ce la farà.
Il difficile non è andare all’estero e cambiare la propria vita ma trovare il coraggio per PRENDERE QUESTA DECISIONE!
Abbracciare il cambiamento e fare quel passo nel vuoto, accettare il rischio!
Fare quello che tutti i tuoi amici e conoscenti considerano una mossa da incoscienti, rinunciare alla comodità di casa, alla routine noiosa che fornisce sicurezza e ci rende SCHIAVI.
Una volta in ballo, quando i giochi sono iniziati si va avanti per inerzia, le cose vengono da se, si combatte e si lotta per quello che si vuole, specie se si bruciano i propri ponti e le proprie navi alle spalle!
Per prendere una decisione simile bisogna scavare a fondo in se stessi e farsi un bell’esame di coscienza.
Decidere cosa fare, continuare a lamentarsi o fare qualcosa per affrontare e risolvere i propri problemi!
Tornando all’articolo di Alessio, posso riassumere il suo messaggio con il vecchio detto:
“chi non risica non rosica!”
e mi raccomando non dimenticate di leggerlo!