Intervista #1 – Cristina

Ecco a voi la prima intervista rilasciata a Leave Italy!

Ciao Cristina, come va? è da molto che sei a Londra?

Ciao! sono a Londra dalla fine di maggio 2012, quasi 7 mesi. Sono partita inizialmente per una vacanza di pochi giorni, poi ho deciso di tentare la sorte e trovarmi un lavoro qui.

Che studi hai fatto, cosa facevi in Italia e cosa ti ha spinto a partire?
In Italia mi sono laureata in Lettere Classiche all’Università di Pavia; una volta presa la laurea, ho cercato di trovare un impiego nel mio ambito: ho fatto la bibliotecaria per due anni, ho dato ripetizioni di italiano, latino e greco, ho tentato il famigerato TFA e fatto colloqui in HR.
Ho sempre ottenuto contratti di lavoro precari, niente di stabile nè di soddisfacente, non vedendo quindi altre opportunità nel mio Paese, ho deciso di cambiare “orizzonte”.

Quanto hai impiegato a trovare lavoro? è stato difficile?

A Londra è stato molto facile trovare lavoro: dopo pochi giorni sono stata assunta da Pret a Manger, una catena di fast food; ho un contratto full time che mi permette di vivere e mantenermi in una città come Londra, nota per essere poco economica. Sono cameriera ed è un lavoro, il mio, per il quale non è necessaria una laurea ma è sicuramente un inizio e un modo per migliorare il mio inglese.

Quindi sapevi bene l’inglese quando sei arrivata, vero?
 Avevo studiato la lingua per anni a scuola e all’estero ma parlare e capire l’inglese in UK è davvero tutt’altra cosa! Ora che vivo qui da sette mesi, il mio inglese è migliorato rispetto a quando sono arrivata, ma ha bisogno di migliorare ancora e Londra è una buona base per questo.

Pret è una catena molto conosciuta e rinomata. lo consiglieresti come luogo di lavoro per chi è appena arrivato qui? Lo ritieni migliore di Starbucks, Costa o Caffè Nero?  
Pret è un’azienda in forte espansione ancora oggi, la consiglio a chi vuole intraprendere qualcosa qui: ha una buona organizzazione interna, contratti chiari e ben definiti, la paga è migliore di altre catene simili (vedi Starbuck, Costa, Caffè Nero, McDonald), non serve inoltre un alto livello di conoscenza dell’inglese per iniziare, anche se saperlo un minimo, ovviamente aiuta.

Cosa ti piace di piu di Londra e cosa meno?
Mi piacerebbe in futuro provare a vivere in città più “inglesi”, dove cioè ci sia una più alta concentrazione di abitanti locali rispetto a Londra: qui sto imparando lo spagnolo, il polacco, il francese, il brasiliano etc etc oltre all’inglese!
Però questa per me è anche la bellezza di una città come Londra: cosmopolita, contemporanea in quanto multietnica, esempio di convivenza interculturale…adoro camminare nei vari “quartieri” e vedere come tutto cambia da una via all’altra!

Quali sono state le difficoltà maggiori che hai incontrato?
Le più grandi che ho incontrato riguardano tutte il discorso “adattamento”: per quanto conoscessi e amassi il Regno Unito già prima, viverci da cittadino è ben diverso che essere un turista per qualche tempo; abituarsi al cibo, al tempo, al traffico, agli orari di lavoro, a una lingua e una mentalità diverse sono stati e sono tuttora una sfida per me, come -penso- lo siano per chiunque decidesse di vivere in un paese diverso dalla madrepatria.

Tirando le somme…

Ci vuole sicuramente spirito di adattamento, apertura, tolleranza, pazienza per una scelta del genere; nel mio caso però la mia esperienza qui mi sta trasmettendo tanta voglia di conoscere altri paesi: il Canada, gli Stati Uniti, l’Australia. Infatti un mio programma per il futuro è tentare un PhD in Classics in Canada e provare a insegnare lì italiano.

Grazie Cristina, in bocca al lupo per tutto e buon proseguimento!

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