Intervista #8 – Mattia, commercio articoli vintage a Londra

Ciao Mattia, come va? Grazie per aver accettato di farti intervistare?
Ciao Jacopo! bene grazie, sovraccarico di lavoro prenatalizio, ma arriverà il tempo per il relax

Ci racconti qualcosa di te e cosa facevi in Italia prima di partire per Londra?
Ho sempre desiderato fare il musicista ma diciamo che poi la vena più modaiola e quindi commerciale è quella che si è rivelata vincente a livello lavorativo, quindi nell’ultimo anno prima di trasferirmi ho iniziato questa attività di collezionismo forsennato (e vendita) di orologi ed occhiali vintage…

Come mai Londra e cosa ti ha spinto a lasciare l’Italia? 
Londra è nel mio cuore sin dal primo viaggio intrapreso alle scuole superiori… qui si è fatta la storia della musica che tutti amiamo, la città è verde ed accoglie tutti, certo non sempre in armonia, ma comunque accoglie… e mi piace il senso civico in generale degli inglesi, che in per altro non trovo così freddi come vengono dipinti solitamente…e poi perchè fondamentalmente in Italia avrei pagato, esportando e non avendo diritto quindi ad agevolazioni, il 54% di tasse… in Inghilterra per il momento pago il 29%, e solo se supero i 70.000£ di utile si alza al 40… (non sono sicuro del dato 70.000, cmq all’incirca dovrebbe essere corretto)

Dicci qualcosa di più sul tuo business
Vendo accessori vintage da collezione di varie epoche, dagli anni 30 agli 80 principalmente, quasi tutto proveniente da fondi di magazzino, il cosidetto NoS (new old stock) o in alcuni casi come per gli orologi, anche di secondo polso ma in perfette condizioni…. Minty vintage insomma, come lo chiamerebbero qui

Poi da cosa nasce cosa e l’attività si é evoluta anche in un brand di occhiali di ispirazione retrò www.Nostalgyeyewear.com ed in un altro ancora per occhiali economici e alla moda www.hypeshades.com.

Ci racconti brevemente l’iter per aprire il proprio business in terra inglese?
Quali sono i passi da fare e cosa ci si deve aspettare?
Io sono un sole trader, significa in sintesi lavoratore autonomo nella denominazione italiana… è stato necessario avere prima di tutto un national insurance number, che nel mio caso vista la particolarità dell’attività non è stato molto semplice avere… poi tutto è fluito senza problemi, nelle mani del commercialista (per altro molto più economico di quelli italiani, una bella eccezione visto che spesso qui le cose costano un attimo di più)

Quali sono le differenze principali tra l’Italia e l’ UK per aprire e gestire la propria attività?
Quello che ho trovato molto più semplice qui, è che non bisogna iscriversi alla camera di commercio, non è necessario aprire la partita iva o vat da subito ma solo dopo un certo fatturato (i suddetti 70,000) ed insomma, un sistema in generale più flessibile ed incentivante per la piccola e media impresa.

Quali sono state le difficoltà maggiori che hai incontrato?
L’unica vera difficoltà riscontrata è stata talvolta la solitudine, ed il fatto comunque di trovarmi lontano dalle persone care… per il resto, a parte la storia sul National Insurance Number dovuta alla peculiarità del mio lavoro da casa da autocertificare, tutto è andato very smooth

Spesso leggo articoli e blog dove si SCONSIGLIA Londra come meta per il Regno Unito. 
Tu come la pensi? Cosa consiglieresti a chi ha intenzione di andare all’estero?  Pro e Contro?
Si ho letto anche io che ad esempio Birmingham è molto più vivibile, giovane pulita ed economica… e non stento a crederlo, Londra è comunque bersaglio di un turismo di massa, mai visto folle di turisti accaniti come qui…. dipende un po’ da uno cosa cerca, io sono attratto anche dal caos onestamente, ma forse cambierò idea e me ne stancherò…c’è da dire che comunque sia trovo Milano molto più caotica di Londra pur avendo forse un decimo dell’offerta… ed il motivo è che qui è pieno di verde e di parchi ed in un secondo se si vuole staccare da tutto si può fare con gran facilità!

Piani per il futuro?Hai intenzione di rimanere qui long term
Penso che un po’ di anni li passerò certamente qui… ho intenzione di aprire un negozio o comunque provare a fare dei pop-up store entro l’estate… insomma, dipende un po’ da cosa la città mi offrirà… magari poi ci passerò la vita… ma non ti nascondo che il mio sogno è città con mare e clima mite, San Francisco… e poi i miei clienti sono quasi tutti lì.

Grazie e ciao!

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