Dall’album dei ricordi del Liceo Scientifico T. Taramelli di Pavia, eccovi la storia di una mia cara compagna di classe che ora, come me, si ritrova a lavorare all’estero!
Ciao Viria, come sei finita in Lussemburgo?
Come sono finita qui in Lussemburgo? Bella domanda.. Diciamo che è stato semplicemente un caso: in un momento in cui volevo cambiare lavoro, mi hanno chiamato per una proposta di lavoro con sede in Lussemburgo; a sorpresa, dopo una serie di colloqui, mi hanno fatto un’offerta. Ho deciso di accettare ed eccomi qui.
Che studi hai fatto, cosa facevi in Italia, cosa ti ha spinto a partire?
Mi sono laureata a Milano in economia: triennale in economia aziendale, con il classico periodo di studi all’estero, che per me è stato in Canada; poi specialistica in international management (ovvero stessa cosa, ma con un corso di laurea in lingua inglese). Durante il biennio di specialistica, ho fatto uno stage in un istituto di microcredito, in India. Tornata in Italia, mi sono laureata e ho iniziato a lavorare come revisore contabile a Milano, in PwC. Resto un paio d’anni, che faccio esperienza, e poi cambio, mi son detta. Invece di anni ne son passati quasi 5 e avevo decisamente voglia di provare qualcosa di diverso… Avevo deciso di spostarmi in un settore della stessa PwC che si occupa di consulenza, non stavo pensando di lasciare Milano, a dire il vero…
E come hai trovato lavoro?
Mi ha scritto un head-hunter su linkedin, per propormi un offerta di lavoro e, incuriosita, sono andata a fare il primo colloquio. Andando avanti nell’iter di selezione ho scoperto che l’azienda che offriva la posizione mi piaceva, la posizione mi interessava e dopo un po’ di indecisione ho accettato l’offerta che mi hanno fatto. In Lussemburgo non c’ero mai stata.. diciamo che ho comprato a scatola chiusa 🙂
Parlaci della vita di tutti i giorni, come te la passi da quelle parti?
Sono arrivata poco più di sei mesi fa, ma tra i viaggi di lavoro, le vacanze estive e i weekend a Milano, in Lux non ho passato molto tempo! Diciamo che sono ancora nella fase di ambientamento.. Per ora me la passo bene: nel tempo libero imparo a giocare a tennis, faccio nuove amicizie e monto mobili IKEA. Il posto è piccolo, le distanze son brevi, si arriva ovunque in poco tempo e direi che in generale si vive bene.
Venendo ai costi, gli affitti sono abbastanza alti: un monolocale (studio) in un quartiere centrale costa poco meno di 1.000 euro, un appartamento di 60/70 mq intorno ai 1.200/1.400. In zone meno centrali i prezzi calano un po. Al supermercato, lo scontrino è più caro rispetto all’Italia, ma non di molto. Ristoranti, cinema e birre: più o meno come a Milano. Gli stipendi, sono però più alti rispetto al bel paese e si riesce a vivere bene.
Per gli spostamenti, le low cost rendono tutto più semplice: dall’aeroporto di Lux vola Easyjet, mentre si può andare a Frankfurt Hahn per prendere Ryanair.
E per quanto riguardo la lingua? immagino che al lavoro usiate l’inglese e per quanto riguarda la vita di tutti i giorni?
Per la lingua, va fatta distinzione tra lavoro e vita fuori ufficio. Al lavoro, va detto che in Ferrero ci sono moltissimi italiani ed è la prima multinazionale che vedo in cui l’italiano è lingua ufficiale insieme all’inglese. Per dare un’idea, ho incontrato di recente una ragazza francese e le ho chiesto come mai abbia scelto di venire in Lussemburgo. “Per imparare l’italiano”, è stata la sua risposta. Detto ciò, nel mio team siamo 5 italiani, una russa, 2 francesi, uno spagnolo e fino a poco fa una svedese e si lavora sempre in inglese.
In Lussemburgo la lingua ufficiale è il francese, insieme al lussemburghese. Parlare francese è quindi utile (ma non indispensabile) per la vita di tutti i giorni e per cercare lavoro. In lussemburghese, un misto di francese e tedesco, ho imparato solo “moien” (buongiorno).
Sono ormai passati diversi mesi, immagino ricchi di novita e tante cose da fare, se dovessi tirare le somme della tua esperienza cosa diresti?
Se dovessi tirar le somme di questi primi 7 mesi, terrei conto di tutte le esperienze fatte, dentro e fuori Lux: pacchetto completo.. ripenso quindi al primo mese passato a Barcellona, alle settimane in Ecuador, Colombia e Argentina, alle nuove persone incontrate ed alle vecchie conoscenze ritrovate qui in Lux, penso che il lavoro mi piace, cosi come i nuovi colleghi, penso che ho una casetta nuova e più tempo libero per me.
Dire che per ora il bilancio è positivo. Di difficoltà a dire il vero non ne ho incontrate molte; se dovessi cercarne qualcuna, guarderei più che altro a quelle piccole attività legate al trasferimento e al cavarsela da soli. Ti faccio un esempio: ora sono alle prese con il cambio targa dell’auto. Prima di cambiarla, devo registrarla; per registrarla la devo sdoganare, per sdoganarla ho bisogno di presentarmi all’ufficio dogane con libretto, certificato di proprietà e certificato di residenza. Faccio il certificato di residenza e arrivo in dogana, per scoprire che il certificato di proprietà l’ho dimenticato a casa dei miei in Italia.. Credo che Paperino se la saprebbe cavare meglio di me!
Piani per il futuro (se vuoi dirli e se pensi di tornare mai in italia)
I piani non sono il mio forte.. L’idea è aspettare un anno per tirare le somme, fare un primo bilancio e scegliere un piano per l’anno dopo. Vediamo che succede!
Mi piacerebbe tornare in Italia, anche se non nel breve. Spero che in futuro, quando deciderò, avrò opportunità di farlo.
Grazie mille e in bocca al lupo!