Intervista #11 Chiara (2/4) – Germania: corsi di lingua e contributi alle coppie

… come promesso eccovi il seguito del primo episodio

Cosa ti piace e cosa apprezzi di più del tuo nuovo paese? Ti va di descriverci i vantaggi e il supporto che offre il governo tedesco a una giovane coppia?
Inizio col dirti che sicuramente l’aspetto che apprezzo di più è l’organizzazione, l’amministrazione e l’assistenza che, sotto diversi aspetti, viene fornita alle persone che anche solo di fatto si trovano in questo Paese. Da quando sono qui ho ricevuto più aiuti dallo Stato tedesco di quanti ne abbia ricevuti in una vita intera in Italia (che anzi, immancabilmente, appena rientro mi chiede soldi, perché c’è sempre qualcosa da pagare).

Corso di lingua tedesca
Per cominciare, appena sono arrivata ho pensato di impiegare i primi mesi facendo un corso di lingua. Markus ha trovato per me la possibilità di fare l’“Integrationskurs” un corso, non solo di lingua bensì di integrazione per stranieri. In sintesi puoi fare sei mesi di corso (due per ogni livello: A1,A2 e B1) a solo 120,00 euro al mese, il resto (di complessivi circa 350, 400 euro mensili, forse di più) è finanziato dallo Stato. Lo Stato tedesco ritiene che gli stranieri, per trovare un lavoro e quindi integrarsi davvero, devono raggiungere il livello B1. Non solo: una volta finiti i mesi per lo studio della lingua, c’è la parte chiamata “Orientierungkurs”. Si tratta di un corso un po’ inutile in cui ti spiegano la forma di governo tedesca, elementi di politica sociale, quali sono i partiti in Germania, etc. Ultimato questo, fai un test a crocette e … Se lo passi, ti restituiscono la metà di quanto hai speso fino a quel momento per l’intero “Integrationkurs”!

Contributi alle coppie
Altri esempi rispondono poi alla tua prima domanda, relativa ai contributi come coppia sposata e per la nascita di Tommaso. Markus ora percepisce 300 euro, al netto dello stipendio, in più solo perché ci siamo sposati (circa 100 euro di contributo) e perché è diventato padre (ora e fino ai 18 anni di Tommaso 185 euro che corrispondono al “Kindergeld” ovvero i soldi per il bambino). Inoltre, essendo padre e marito è slittato nella fascia più bassa delle tasse, con il risultato che la sua effettiva entrata si è ovviamente alzata, ed è anche questa una forma di aiuto indiretta.

Ancora: io non lavoro e da quando sono qui non ho mai lavorato. Da quando è nato Tommaso percepisco al mese 300 euro e questo per l’intero primo anno del bambino (!): si chiama “Elterngeld” ovvero i soldi del genitore, che sarebbe stato il mio intero stipendio che se ne avessi avuto uno (fino a un massimo di 1.800 euro al mese). Ci tengo a sottolineare che tutti questi contributi ed agevolazioni sono state richieste da mio marito a Gennaio subito dopo la nascita di Tommi e ne abbiamo potuto usufruire dal mese successivo, ovviamente con doppia rata perché gennaio era saltato, senza nessun ritardo!

Quindi ricapitolando: prendo 300 euro al mese perché sono disoccupata. In Italia le avvocatesse percepiscono un’indennità di maternità pari all’80% di 5/12 del reddito professionale netto prodotto nel secondo anno anteriore alla nascita del bambino (???). E tale indennità viene corrisposta in un’unica soluzione, applicando la ritenuta d’acconto del 20%, per sole 5 mensilità, due mesi precedenti al parto e tre successivi … per il resto ti attacchi. Se consideri che il mio stipendio dopo quasi quattro anni di lavoro non raggiungeva nemmeno le 4 cifre il tutto si traduce a un contributo a dir poco ridicolo. Ma di cosa parlo? Per ricevere qualsivoglia contributo avrei dovuto essere iscritta alla cassa forense, cosa che, da non avvocato non ho fatto perché costava troppo. Risultato: per la nascita di Tommaso e il mio periodo di maternità avrei ricevuto ben ZERO euro!

Essere mamma in Germania
Ancora: Tommaso è nato il 5 gennaio. Neanche una settimana dopo ho ricevuto una lettera dallo Stato tedesco che anzitutto si congratulava per il lieto evento, ma che altresì mi comunicava che il lavoro di “Madre” ha per lo Stato un valore educativo che viene equiparato a uno stipendio di 1.800 euro mensili. Considerato che sono al momento senza lavoro e facendo non so che tipo di operazione in percentuale, io sto maturando una pensione pari al 5% circa di quello stipendio (!). Quindi quando andrò in pensione, per la bellezza di tre anni, avrò circa 90 euro in più solo perché sono una madre (!!!). Secondo me questo è un riconoscimento che va aldilà di ogni nostra (intendo degli italiani) comprensione, qualcosa di incredibile che qui è del tutto normale. Quindi ricapitolando, da mamma sto maturando una pensione, in Italia per quattro anni di duro lavoro sottopagato nella forma delle prestazioni occasionali (?? rendiamoci conto!) in uno studio legale non ho maturato neanche un giorno ai fini pensionistici. E sono soddisfazioni.

Insomma, forse ti ho annoiato, ma ci tenevo a descriverti tutto questo per far passare un messaggio: con la nascita di un bambino qui in Germania si va a stare meglio di prima! E questo è il contributo palpabile ed immediatamente effettivo di uno Stato che vuole aumentare la sua densità demografica. E sarà che sono mamma da poco, ma ho la percezione che qui ci siano molti più genitori giovani che in Italia … se non è un’impressione, è comunque un’ovvia conseguenza!

Segue l’episodio #3…

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