Intervista #2 – Carmine, Dublino

Ciao Carmine, ci racconti la tua esperienza a Dublino?

Sono stato a Dublino in due riprese, prima nell’Agosto 2011 e poi da Settembre sempre dello stesso anno fino all’inizio dello scorso agosto 2012.

Questo perché in realtá mentre lavoravo in Italia da 3 mesi giá pianificavo di fare vacanze istruttive in agosto per migliorare il mio inglese, poi siccome ho ricevuto la notizia del non rinnovo del contratto in giugno ho allungato l’esperienza fino ad un mese.

Che studi hai fatto, cosa facevi in Italia, cosa ti ha spinto a partire?

Sono originario di Benevento, ma vivo dall’inizio delle superiori a Pesaro, una piccola cittadina sulla costa adriatica, poco distante da Rimini.
Ho studiato ingegneria biomedica, perlomeno ho finito i 3 anni, mettendoci peró quasi 5 anni, purtroppo perché ho sempre preferito lavorare per essere piú possibile indipendente dai miei genitori.

Sono partito dopo aver constatato che nella ditta dove lavoravo ( cosmetica, non proprio la realtá dove mettere a frutto i miei studi) non mi avrebbero rinnovato il contratto, cosicché dopo aver avuto un’idea della realtá della cittá sono ritornato per portare il mio inglese ad un livello che mi consentisse di iscrivermi ad una magistrale in Svezia o Finlandia, paesi dove la didattica nel mio settore é molto buona, e anche gratuita per tutti gli europei.

Che livello di inglese avevi?

Come detto dopo pochi mesi giá programmavo di fare un master (inteso come i nostri +2) in un paese scandinavo, e in generale avevo voglia di fare esperienze estere perché per vari motivi non ero riuscito a farle durante gli anni universitari. Quindi nel periodo Gennaio-Marzo 2011 ho fatto un corso serale in una scuola privata nella mia cittá.

Quindi diciamo che sono arrivato a Dublino agli inizi di agosto 2011 con un livello B1 perlomeno sulla carta, poi ho scoperto che parlarlo e comprenderlo é tutt’altra cosa. C’é da dire che il mio rapporto con l’inglese non é stato sempre positivo, forse saranno le mie origini, ad ogni modo avevo sempre voti bassi, senonché in quarta superiore all’etá di 18 anni ero stato a trovare i miei zii in Inghilterra per poco piú di un mesetto, dove, grazie a loro, ero riuscito anche a lavorare part time in un fast-food.

Vorrei sottolineare che ero in una zona riconosciutamente ricca, l’Hampshire, che attualmente soffre anch’essa la crisi. Nonostante non fosse la mia prima volta all’estero, non é la stessa cosa partire da soli e intraprendere un’esperienza che ti matura, dove te la devi cavare da solo.

Quali sono state le difficoltà maggiori che hai incontrato?

Avendo scelto un’ostello per i primi tempi quello degli amici e delle persone da conoscere non é stato un problema. Ho scelto l’ostello come base iniziale per agosto, poi peró ho trovato una casa di fortuna dopo 4 giorni per il primo mese di studio.

La questione lavoro si é rivelata quella piú difficile. Soprattutto quando ho iniziato a cercarlo dopo aver superato il FCE e con la presunzione che il mio inglese fosse sufficiente solo per il pezzo di carta.

Cosa ti piace di piu’ dell’Irlanda e cosa meno?

Inizialmente, nel periodo da Agosto fino a Dicembre ho visto l’Irlanda da turista-studente e nello specifico Dublino, che ovviamente ti affascina perché piena di giovani da ogni parte del mondo, direi che é una Londra formato piccolo.

Poi ho visto anché l’Irlanda che ha affrontato la crisi a suo modo, ma che ancora presenta molti aspetti poco positivi per sua natura, anche per il profilo che si é dato, di cittá cosmopolita, ma che per l’elavato flusso di giovani soprattutto da tutta Europa, non riesce sempre ad assorbire, soprattutto in determinati periodi dell’anno, ovvero Gennaio-Febbraio.

Quanto hai impiegato a trovare lavoro? è stato difficile?

A Novembre mentre studiavo per il FCE, ero un pó annoiato dalla vita da studente-turista e ho deciso di cercare lavoro con la convinzione che un’esperienza lavorativa non avrebbe fatto altro che agevolare il mio apprendimento della lingua. Inizialmente mi sono illuso perché ho trovato lavoro il giorno stesso in cui avevo lasciato il Curriculum, come barista in un noto bar nella via dei locali italiani di Dublino. L’esperienza si é rivelata breve perché alla mia manager non piaceva come lavoravo.

Sono poi venuto a sapere che questa cosa si é ripetuta per una decina di volte con altre persone, quindi non era un problema del sottoscritto (ho sempre fatto il cameriere durante gli inverni e nelle stagioni alternavo cameriere a barista, certo non era una professione che svolgevo a tempo pieno, ma sommando i periodi posso dire di avere un’esperienza di 4 anni part-time). Non me la sono presa e ho deciso di dedicarmi allo studio per il FCE che avevo ai primi di Dicembre.

La vera difficoltá l’ho avuta a Gennaio, dove ho cercato invano per circa 8 settimane, tant’é che programmavo di spostarmi a Londra dove erano anche imminenti le Olimpiadi. Alla fine sono arrivati 3 colloqui e uno di questi é stato per il lavoro che ho accettato: night-porter in un ostello, ambiente internazionale, tra ospiti e staff. In seguito ho lasciato questo lavoro e ne ho trovato un altro part-time nella distribuzione e vendita di prodotti pugliesi con uno pseudo-imprenditore italiano. Contemporaneamente ho trovato anche un tirocinio in una start-up industriale-medicale che collabora con la UCD ( University College of Dublin) in cui inizialmente non mi pagavano, ma che era la prima occasione per mettere a frutto i miei studi, soprattutto considerando che era nella R&D e che avevo la sola triennale.

In che stato è il mercato del lavoro in Irlanda?

Per la mia esperienza e per quanto conosco attualmente direi che non posso parlare dell’Irlanda in generale, ma della sola capitale, dove ovviamente ci sono piú opportunitá ma non é sempre detto. Se si vuole studiare solo inglese, allora é un buon posto ci sono molte buone scuole a prezzi non eccessivi, e soprattutto la presenza italiane é minore che in altri posti tipo Londra, facendo le dovute proporzioni.

Consiglieresti a un tuo amico Dublino o lo indirizzeresti altrove?

Riassumento in poche righe posso dire che se avete alcuni anni di esperienza in un settore aziendale, che vuol dire avete ricoperto un ruolo e vi siete sempre tenuti aggiornati, anche se non conoscete l’inglese in modo fluente, allora partite, dopo poco troverete sicuramente il lavoro che cercate( a meno che esso non richieda adempimenti specifici quali certificati irlandesi o simili.), magari parlando in italiano, e allora penso ai call center, che sono proprio lontani da quelli italiani in cui vige precarietá e mobbismo .

Partite anche se siete neolaureati, certo se dall’Italia vi danno la possibilitá di fare uno stage é meglio. Avrete credo sempre piú opportunitá che in Italia. Idem per quanto riguarda il settore turistico-alberghiero, ma in quest’ultimo un buon livello di inglese é assolutamente necessario, scordatevi di trovare lavoro senza capire e parlarne un minimo, come voi ci sono spagnoli, francesi, brasiliani e professionisti di altre nazionalitá che parlano inglese in modo piu’ o meno fluente.

E’ necessario partire con un pó di soldi da parte, anche se avete un buon livello di inglese e buone competenze, la competizione é alta ed internazionale, la cittá non é economicissima e come detto, perché anche un lavoretto vi permetterá di essere indipendenti , dato che i salari sono giusti e proporzionali al costo della vita, ma solo una volta che lo avrete trovato. Un consiglio che vorrei dare é di stare attenti ai presunti italiani che vi offriranno un lavoro. Ovviamente ci sono moltissime realtá serie ma non fate i cinesi in Irlanda.

Piani per il futuro?

Non escludo di tornare in Irlanda. E’ fantastico quanto la vita appena ti apri a nuove esperienze, se persisti e continui imperterrito sui tuoi obbiettivi, te li offre e magari ti fa vedere anche rotte che non avevi considerato.

In conclusione ripartirei sicuramente e farei tale esperienza, perché se non l’avevo giá detto il popolo Irlandese é ospitale e molto gentile nonostante anch’esso si trovi ad affrontare molti problemi, e perché la terra di smeraldo mi ha concesso delle possibilitá da straniero che molte volte nella nostra Italia ci vengono presentati come “favori”, ed soprattutto in generale c’é una cultura all’ospitalitá che non credo abbia eguali in molti altri posti.

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